Il quadro spesso è solo “un balbettio” di quello che sta accadendo davanti a me, quindi è pieno di errore, è pieno di imprecisione, è pieno di contraddizione, perché la luce cambia, il vento sposta tutto, le nuvole, la luce, le stesse cose dipinte (nel frattempo sono cambiate) si asciugano prima del previsto e non possono essere più lavorare, dipinte in completezza, allora cosa devo fare? Mi fermo? Rinuncio? Oppure vado avanti, in modo che tale che questa realtà mi dica qualcosa di nuovo, del suo segreto?

“Io (…) do un  tempo maggiore  a questa bellezza, affinché possa  dirmi qualcosa di più “del suo segreto” e quindi parte il quadro!”